“Istanze Poetiche” di
Alessia Guerriero e Paolo Miggiano, un’alternanza di liriche che si inseriscono nel vasto panorama della letteratura moderna.

Il libro “Istanze Poetiche” di Alessia Guerriero e Paolo Miggiano, si presenta con un’alternanza di liriche scritte da due autori che può indurre all’idea di trovarsi dinanzi a delle difficoltà di comprensione o anche da intralcio per una ricezione limpida delle sensazioni che si sviluppano e si fissano nell’immaginario del lettore. Premettendo che la poesia di Paolo Miggiano non può fare a meno dell’influenza di una scrittura prosastica, indiscutibile è il coraggio e l’impegno dell’autore di proporsi in questa nuova veste. Ma Paolo decide di affiancarsi ad altra voce poetica per amalgamare meglio due pensieri, due visioni e valorizzarne, ottimizzarne la qualità dei contenuti del libro. Oltre ciò, tale tentativo ben riuscito di un dualismo poetico, pone in evidenza la lunga e ben nota esperienza di Paolo come scrittore affermato.

La forma tecnica promuove ulteriormente la tendenza di una poesia moderna assottigliando la distanza e la diversità tra quella classica e la prosa. L’andatura delle liriche risulta agevole, la lettura scorrevole è l’esito di una solida abitudine di fondo del ‘saper scrivere bene' e questo vale per entrambi gli autori.

I versi sono una rappresentazione di tutto ciò che è possibile osservare, è un disegno prettamente descrittivo che percorre anche la via a ritroso senza alterazioni nel tempo. Vengono esaltati eventi del passato particolarmente significativi con uno sguardo al presente suggestionando il presente da ciò che va positivamente fatto; non mancano cenni di espressioni intime coadiuvate da alcune appropriate figure retoriche. Tale aspetto è visibilmente più marcato nelle poesie di Alessia che, con note a volte lievi e dolci come il suono di un violino, a volte più sostenute quasi a staccarsi da una poesia con impianto tipico di una scrittura di donna, concede aperture di importanti riflessioni. Percepibile è la solidità di una vena poetica e l’assenza di tentennamenti nella stesura dei versi.

Apprezzabili sono gli interventi tra una lirica e l’altra, di disegni lievemente tratteggiati anch’essi con andatura di poetica coesione.
Il libro è un contenitore ampio da cui risulta non facile estrapolare concetti che non siano già stati ampiamente detti. Tuttavia, in definitiva, non si può fare a meno di affermare di essere dinanzi ad un’opera degna di nota e meritevole di essere annoverata nel vasto panorama della letteratura moderna.

“La poesia è un atto di pace con sé stessi e con gli altri!”

Barletta, 04 ottobre 2010

di Francesco Paolo Dellaquila